Comune di Ardauli

Ardauli (Ardaule in sardo) è un comune italiano di 867 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna. Appartiene alla regione denominata Barigadu, nel centro dell’Isola.

Il suo nome. probabilmente, deriva dall’illirico Ar-daute che significa “presso il fiume” (l’oscillazione -t- /-l- è tipica delle lingue mediterranee arcaiche). Il fiume in questione è il Tirso. Ardauli sorge su una pianoro trachitico detto Culunzu Pertuntu, la ‘roccia bucata’, secondo una leggenda, usata dai marinai come ormeggio, quando il mare arrivava sino all’attuale vallata, bagnata dal rio Canale, sulla quale si affaccia il centro abitato.

Le numerose domus de janas e alcuni nuraghi indicano la presenza di attività umana nel territorio sin dal Neolitico.

Il territorio di Ardauli, particolarmente fertile, mostra tracce di attività agricole svolte in passato: scoverai antichi mulini ad acqua, macine in pietra, spiazzi adibiti a lavorazione del grano e vasconi per la pigiatura dell’uva.

In paese, merita una visita la chiesa parrocchiale di santa Maria della Guardia, realizzata nei primi decenni del XVII secolo in stile gotico-catalano. La struttura, con un’unica aula mononavata, presenta quattro cappelle in ogni lato. La facciata, decorata con un grande rosone e affiancata da una torre campanaria realizzata intorno al Settecento, presenta elementi ‘classici’: portale d’ingresso e decorazioni. Anche all’interno si fondono vari stili: ne sono esempio le cornici dentellate di ispirazione rinascimentale e le semicolonne del presbiterio, di origine barocca. Non perderti anche la visita alla chiesetta campestre di san Quirico, affacciata sulle rive dell’Omodeo, a circa 400 metri di altitudine, realizzata intorno al 1100 e circondata da alcune cumbessias, tradizionali abitazioni appartenenti alle famiglie del paese e adibite a ospitarle durante la festa del santo, che richiamano una tradizione originaria addirittura dell’età nuragica. 

Il paese festeggia nell’arco dell’anno numerosi santi e alcune tradizioni di origine arcaica:

  • Sant’Antonio “de su fogu”; (abate) festeggiato nel mese di gennaio nella chiesetta a lui dedicata con l’accensione di un falò e l’offerta da parte degli organizzatori di dolci tipici del posto e vino. Il giorno prima della festa del santo, nel pomeriggio, i bambini escono con dei sacchetti e bussando nelle case chiedono “su panizzeddu”, dolce principalmente composto da frutta secca che viene preparato in altri posti anche per la festa dei morti il 2 novembre.
  • Sa festa e maju: Cade nella terza settimana di maggio. Si organizza una processione accompagnata da cavalieri, carri trainati da buoi e trattori addobbati con sas tracas (rappresentazione della vita quotidiana). Alla fine della celebrazione religiosa viene effettuata “sa dita de sa cressia e su trigu” (l’asta delle ciliegie e del grano) in offerta al santo. La sera la tradizione voleva che in su chinau de lucura (vicinato di lucura) si svolgesse la corsa degli asinelli e le tradizionali pariglie. Corse spericolate a cui in passato partecipavano i più valorosi e coraggiosi cavalieri.
  • San Quirico e santa Giulitta: festeggiati nel mese di agosto dove si svolge un novenario nella chiesa che dista circa 4 km dal paese. La tradizione vuole che i santi vengano portati a piedi dalla parrocchia sino al novenario in su cammineddu Sardu, una strada di campagna che arriva sino al novenario e riportati in paese alla fine delle cerimonie. Per l’intera durata del novenario la molta gente del paese dimorava nei “muristenes” (piccole case vicino alla chiesa), dove la sera ancora oggi si organizzano balli e canti. Di grande importanza è sa notte e sa chena (la notte della cena),il 19 agosto, dove le famiglie o gruppi di amici si riuniscono per mangiare insieme i piatti locali. Mentre la sera del 24, chiamata in sardo ” sa notte de s’izzadorzu” (poiché si rimaneva svegli per vegliare i santi che sarebbero dovuti rientrare in paese il giorno seguente), viene organizzata una rassegna culinaria di prodotti tipici del posto: culurzones (ravioli con ripieno di patate) e s’ortau (un preparato di carne di maiale, formaggio e varie spezie bollito e poi arrostito).
  • Santi Cosma e Damiano: festeggiati il secondo lunedì del mese di settembre nella chiesa a loro dedicata all’interno del paese. Essendo santi medici il martedì si svolge la messa dove partecipano tantissimi infermi. I santi vengono ricoperti da nastrini colorati che vengono benedetti e offerti ai fedeli.
  • San Giovanni: festeggiato a giugno. Era più una tradizione pagana che prevedeva la notte l’accensione di unu fogone (falò) in ogni famiglia od ogni rione. In questa sera si sceglievano sos compares de santu Juanni che sarebbero come gli odierni amici. Si sanciva il patto di amicizia dandosi la mano e saltando il fuoco acceso insieme. La cerimonia si sarebbe dovuta concludere con il bere alcuni decotti di erbe e l’omaggio delle stesse erbe che sarebbero dovute essere conservate con cura.

Nome abitanti: ardaulesi

Patrono: Madonna del Buon Cammino – Giorno festivo: secondo lunedì di settembre